Ancora una volta il nord est si conferma esempio di laboriosità e di successo legato alla piccola e media impresa.

Formalmente istituito dalla Regione Veneto con la legge numero 8 del 4 aprile 2003, il Distretto Ittico della Provincia di Rovigo è una realtà associativa relativamente recente, ma di grande dinamismo e vitalità. Ciò dipende dal fatto che riunisce un sistema di imprese il cui lavoro millenario è indissolubilmente legato al territorio, alla gestione delle sue risorse e la relativa salvaguardia.
Il Delta del Po, compreso tra Veneto ed Emilia Romagna, tra le foci dei due grandi fiumi Adige e Po, è geograficamente il fulcro delle aziende del Distretto, dislocate prevalentemente nei Comuni di Ariano Polesine, Loreo, Porto Tolle, Porto Viro, Rosolina e Taglio di Po, tutti centri sotto la tutela del Parco Regionale del Delta del Po.
Un ecosistema protetto, garanzia di un prodotto ittico sano e naturale, pescato, allevato, scelto, lavorato e commercializzato da aziende che ne assicurano la qualità perché frutto di una vocazione precisa, forte da secoli. La filiera ittica della Provincia di Rovigo è un sistema produttivo completo che favorisce la sinergia tra tutte le fasi del processo di lavorazione del pesce: dalla pesca strettamente intesa, sia in acque dolci sia salmastre e salate, alla vallicoltura e acquicoltura; per proseguire con la trasformazione, la commercializzazione e la distribuzione del pesce.
Non a caso, il Ministero delle Politiche Agricole, con Decreto Ministeriale 18/07/2000, ha inserito nell’Albo dei Prodotti Tradizionali Italiani la cozza di Scardovari, la vongola verace del Polesine, il pesce azzurro, l’anguilla del Delta del Po e il cefalo del Polesine. Per la vongola verace e la cozza di Scordovari, il Consorzio delle Cooperative del Polesine in collaborazione con la Camera di Commercio di Rovigo, ha formalmente richiesto anche il marchio DOP - Denominazione di Origine Protetta.
Ne risultano prodotti freschi di elevata qualità che non viene meno neppure nell’importante settore dei conservati: i surgelati, le conserve, le salse e i piatti pronti sono infatti sempre più richiesti nel mercato.
Pesce azzurro e d’acqua dolce, anguille, cozze e vongole sono utilizzati nelle ricette della cucina locale ed ora imbandiscono anche con i loro profumi le tavole all’estero.
Il Distretto vanta rapporti privilegiati con tutti i mercati dell’Unione in maniera particolare con Francia, Germania e Spagna. La promozione dei prodotti del Distretto è garantita dall’assidua partecipazione alle più importanti fiere e manifestazioni di settore a livello internazionale.
Per far conoscere la bellezza del Delta del Po, il suo susseguirsi di valli, barene e canali, si stanno incentivando inoltre attività di “pescaturismo” e “ittiturismo”, valorizzando attraverso iniziative culturali i numerosi itinerari turistici della zona.
Oggi il sistema ittico polesano è una realtà consolidata che conta ben 284 imprese per un totale di oltre 3.500 addetti e un fatturato che nel 2004 ha raggiunto i 500 milioni di euro.
Sono risultati eccellenti e tangibili, frutto di un patrimonio naturale tra i più importanti in Europa e utilizzato con professionalità dagli operatori del settore attraverso tecniche di raccolta e lavorazione del pesce all’avanguardia.
Il Distretto vanta il primato in Italia per il numero di aziende certificate ISO 9100. In molte hanno richiesto anche la certificazione ambientale ISO 14000, convinte che la salvaguardia del territorio del Polesine sia essenziale per il futuro sviluppo dell’intera filiera ittica.
La perfetta sinergia tra aspetti ambientali ed economici rende quindi il Delta del Po un’area di interesse unico e una delle eccellenze del Sistema Italia. Il famoso giornalista e scrittore emiliano Cesare Zavattini descriveva così il Delta del Po: “Credete a un vecchio, non aspettate la vecchiaia per conoscere questi spazi orizzontali sempre irraggiungibili e raggiunti…”

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