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CEFALO VOLPINA MUGIL CEPHALUS L.
Nome:
CEFALO VOLPINA Mugil cephalus L.

Dove vive:
È una specie marina costiera con caratteri stiche euraline ed euriterme, che vive su fondi rocciosi sabbiosi e melmosi. È comu ne sotto costa, ma anche in mare aperto (fino a profondità di 365 m), alla foce di fiumi e di scarichi fognari. Penetra in acqua salmastra e può vivere anche in acqua dolce, infatti durante la tarda primavera estate risale canali e fiumi per lunghi tratti alla ricerca di nutrienti.
Migra normalmente in acque salmastre attratto dalla maggiore troficità per poi ritornare in mare per la riproduzione.

Come vive:
Il Cefalo è onnivoro e detritivoro, si nutre abitualmente della sostanza organica morta (detriti animali o vegetali di decom posizione sui fondali)o vivente (diatomee, microalghe); la sua dieta di base è compo sta di particellato inorganico ed organico, plancton vegetale e microorganismi (cro stacei, molluschi e larve di insetti). Prede animali o vegetali di dimensioni maggiori sono da considerarsi catture acci dentali, legate alla particolarissima tecnica di alimentazione e selezione del cibo:l ’ali mento viene infatti assunto succhiando il fango di fondo ed espellendo la parte non edibile; grattando la patina verdastra che copre i corpi sommersi, setacciando anche la superficie dell ’acqua. La selezione dell ’alimento è assicurata dai bottoni faringei (coppia di semisfere semi rigide alloggiate in cavità di forma analoga ma tali da permettere il passaggio dell ’ali mento di dimensioni appropriate, cioè 0, 10, 3 millimetri); il cibo così filtrato arriva, attraverso l ’esofago, allo stomaco cardiaco che ha funzione di sacco ove immagazzi nare l ’alimento, un po ’ come il gozzo degli uccelli. La digestione prosegue nello sto maco pilorico, meno capace dello stomaco cardiaco, dotato di una robusta muscola tura che lo fa agire come un trituratore, favorito in questa azione dalla presenza al suo interno di sabbia (in analogia al grit nel ventrigio dei volatili granivori). Il completa mento del processo digestivo avviene nel l ’intestino che, in questa specie, è molto sviluppato. Esso è infatti lungo da 3 a 5 volte la lunghezza del pesce.

Cosa mangia:
Il Cefalo vive in piccoli branchi. Compie frequenti balzi fuori dall ’acqua. La specie tollera ampie variazioni di temperatura (euriterma) e di salinità (eurialina), vivendo a temperature dai 2-3 ai 32-34 °C ed a salinit da 4 a 40 ....I giovani in particolare migrano dal mare in laguna (montata) in primavera.

La riproduzione:
Il Cefalo raggiunge la maturità sessuale nei due sessi a circa tre anni d’età. La riproduzione avviene in mare da agosto ad ottobre nel Mediterraneo. Bosega, caustello e lotregano si riproducono nei mesi invernali, la volpina nei mesi tardo estivi (agosto-ottobre) mentre la verzellata, che è specie più precoce, frega nei primi mesi estivi. La maturità sessuale avviene sempre in mare con deposizione di uova flottanti sul fondo di circa 1 millimetro di diametro e dotate di goccia oleosa. Le femmine hanno una buona fecondità deponendo, come nel caso della volpina,qualche milione di uova. L’ecclosione ha luogo dopo circa 16 ore dalla fecondazione con la liberazione di una larva di 2-2,5 millimetri di lunghezza. Il riassorbimento del sacco vitellino si realizza nel corso dei 5 giorni successivi; la larva presenta subito una pigmentazione nera e gialla. Gli avannotti si spostano subito sotto costa dove in periodi differenti, a seconda della specie, migrano in acque salmastre dove troveranno acque più calde, rifugi sicuri e maggiori quantità di alimento.

Come riconoscerlo:
È un pesce dal corpo fusiforme, robusto, cilindrico al centro e più compresso in direzione della coda, coperto da 41-45 grandi squame caduche. Il capo è allargato ed appiattito e coperto di piccole squame accessorie presenti anche sul dorso. La bocca è provvista di piccoli denti setoliformi uni o pluri seriati sulle mascelle; osso mascellare diritto. Il labbro inferiore è sottile, mentre quello superiore più pronunciato. Le narici sono ben separate. Gli occhi sono ricoperti da una membrana trasparente (palpebra adiposa) più pronunciata negli adulti, nella volpina o meccia la posizione degli occhi è più ventrale rispetto ai generi Liza e Chelon . Sono presenti due pinne dorsali ben distanziate, l’anteriore presenta 4 raggi spiniformi; pinna caudale biloba con lobi acuti. Le pinne pettorali se proiettate cranialmente arrivano a lambire l ’occhio, solo nel caustello questo non avviene. La linea laterale è assente. La vescica gassosa è di notevoli dimensioni. L’intestino è caratterizzato da evaginazioni tubolari a fondo cieco (ciechi pilorici) che in questa specie sono due e che per disposizione e numero costituiscono un carattere distintivo in particolare nei giovanili. La colorazione del dorso è grigiocinereo scuro con riflessi azzurri o verdastri, i fianchi ed il ventre sono argentati. Longitudinalmente sono evidenti 6-7 fasce di colore bruno nerastro.Una macchia nerastra è presente alla base delle pinne pettorali. Nel Mediterraneo, Mugil cephalus è il Cefalo di maggiori dimensioni, raggiungendo una lunghezza massima di 70 cm e 8 kg di peso. L’accrescimento è rapido in particolare al primo anno di vita (14 cm); successivamente questa specie raggiunge 24 cm al secondo e 33 cm al terzo anno di vita.

Come distinguerlo:
Nel Mediterraneo sono presenti 6 specie di Mugilidi, di cui 5 con maggiore valore eco nomico (Cefalo dorato o Liza aurata, Cala mita o Liza ramada, Verzelata o Liza saliens e Bosega o Chelon labrosus ). Alcune delle caratteristiche che permettono la non faci le distinzione di Mugil cephalus dalle altre 4 specie sono la palpebra adiposa molto estesa che circonda gli occhi ed il numero minore di ciechi pilorici. Inoltre, Liza aura ta, L. ramada e L. saliens sono distinguibili da Mugil anche per il labbro superiore più sottile. Al contrario, C. labrosus ha il labbro superiore più sviluppato e che presenta delle caratteristiche papille negli adulti.

Diffusione e pesca:
Mugil cephalus è diffuso in tutto il Medi terraneo, nel Mar Nero ed ampiamente presente lungo le nostre coste. Questa specie è distribuita anche nell ’Atlantico nord orientale, dalla Baia di Biscay fino al nord Africa (Isole Azzorre e Madeira com prese). Nei nostri mari, è pescato profes sionalmente con reti da traino pelagico (volanti), da circuizione (cianciolo), reti da posta, sciabiche, bilance, ecc. È catturato in laguna tramite i lavorieri, barriere fisse che sfruttano le migrazioni di questa spe cie a scopo alimentare, termico e riproduttivo.

Mercato:
Il Cefalo è commercializzato fresco o congelato. I prezzi del cefalo fresco all ’ingrosso diffusi dall’ISMEA nell’aprile 1997, relativi al mese di marzo, variano da un minimo di 1.080 lire al kg (prodotto piccolo, mercato di Cesenatico) ad un massimo di 13.000 lire al kg (cefalo volpina, mercato di Chioggia). Il mercato di Milano ha fatto registrare prezzi variabili tra 4.625 (minimo) e 6.000 lire al kg (massimo), mentre sul, mercato di Roma il prezzo del cefalo è andato da un minimo di 5.000 ad un massimo di 6.850 lire al kg. Il mercato ittico di Palermo infine ha fatto registrare prezzi che vanno da un minimo di 4.259 ad un massimo di 5.558 lire al kg. I prezzi alla produzione del cefalo (febbraio 1997) sono andati da un minimo di 2.000 lire al kg (mercato di Porto Torres) ad un massimo di 8.000 lire al kg (mercato di Gaeta). Il prodotto di valle (marzo 1997) ha avuto quotazioni di 4.000 lire al kg (cefaletti) e di 5.700 lire al kg per i cefali maschi.

Consumo:
Mugil cephalus ha carni sode e saporite, il cui gusto dipende dall ’alimentazione e dalla qualità dell ’ambiente in cui vive. Particolare apprezzamento è riservato dai buongustai alla “bottarga” (ovari salati e essiccati). Il Cefalo è una specie apprezzata dai consumatori fin dall ’antichità. Lo scrittore greco Diomede narra della pesca nel Nilo di questa specie nell ’antico Egitto e della lavorazione delle uova per produrre una sorta di “bottarga”. Raffigurazioni di questa specie sono presenti su piatti di epoca Attica e della Magna Grecia. Lo scrittore latino Plinio descrive le tecniche di pesca di questa specie in Fenicia e nella provincia romana della Narborense e descrive i vivai per il mantenimento di questa specie di quel periodo. Dal punto di vista nutrizionale, il Cefalo è un pesce semigrasso, ma digeribile. L ’Istituto Nazionale della Nutrizione riferisce infatti che 100 grammi di parte edibile (carni) di Mugil cephalus fresco contengono 15.80 g di proteine, 0.71 g di carboidrati e 6.78 g di grassi; sono presenti inoltre vitamine:complesso B (B1:80 e B2: 210 mcg), vitamina A (100 U.I.), e sali minerali: Calcio (38 mg);Fosforo (264 mg) e Ferro (1.2 mg).

Allevamento:
Il cefalo si presta ad essere allevato con i sistemi estensivo e semintensivo. Il sistema estensivo è quello seguito nella vallicoltura tradizionale e si articola in tre fasi:semina, pascolo, raccolta. Il ciclo produttivo inizia con la semina, qualora la montata non sia sufficiente, di circa 3. 000 avannotti per ettaro, di cui circa 500 tra volpine e boseghe e 2. 500 delle altre specie. A semina avvenuta, il ciclo produttivo prosegue con la prima stagione di allevamento (pascolo)che termina, a seconda dell ’andamento climatico, a fine Novembre. A questo punto il pesce viene “richiamato ” e fatto svernare in apposite peschiere. A fine Marzo termina il periodo di svernamento e il pesce viene nuovamente lanciato in valle per la seconda stagione di allevamento. Dopo 4-5 stagioni per M. cephalus e C. labrosus e 2-3 per le altre specie di cefali, il ciclo produttivo si conclude con la definitiva cattura e vendita del prodotto maturo. Tale prodotto sarà costituito da volpine e boseghe di 7-800 grammi di peso e da lotregani, verzellate e caustelli di 300 grammi. Per quanto concerne l ’allevamento semintensivo, esso può essere condotto sia in policoltura con altre specie che come specie unica. In policoltura, la capacità di questa specie di crescere utilizzando i residui alimentari nonché i cataboliti delle altre specie viene esaltata. Le densità di semina adottate sono di 1 capo/metro quadrato.


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