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L’AULA BOCCIA L’EMENDAMENTO SULL’IVA AGEVOLATA
“Sconcerto e amarezza per una votazione che ci sembra incomprensibile e che contraddice i segnali di apertura mostrati dal Commissario Borg”. Con queste parole i Presidenti Buonfiglio (Agci Agrital), Coccia (Federcoopesca-Confcooperative) e Ianì (Lega Pesca) commentano la bocciatura di ieri sera da parte dell'Aula della Camera, nell'ambito dell'esame del "disegno di legge di conversione in legge del decreto-legge 28 dicembre 2006 n. 300, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative" – il cosiddetto "milleproroghe"-, degli emendamenti relativi all’applicazione del regime Iva agevolato per il settore della pesca. Un provvedimento, già approvato dalla passata legislatura, che prevedeva per il 2006 un regime Iva forfetario in via sperimentale per un anno. Il disco verde di Bruxelles per l’avvio del regime agevolato, però, è arrivato solo recentemente. Il tardivo via libera da parte dell’Unione europea ha reso necessaria la richiesta di attivare questo regime sperimentale a partire dal 2007 e non più, come era previsto, dal 2006. “Una richiesta – continuano Buonfiglio, Coccia, Ianì- che avrebbe consentito un avvio più semplice del nuovo regime spostando solo di un anno l’entrata in vigore del provvedimento. Nessun esborso ulteriore, quindi, per le casse dello Stato”. La copertura finanziaria richiesta, e già disponibile per il 2006, era e resta, infatti, di 12 milioni di euro. “A lasciarci più perplessi – concludono i Presidenti Buonfiglio (Agci Agrital), Coccia (Federcoopesca-Confcooperative) e Ianì (Lega Pesca) - è il comportamento del Governo, e di quella parte della maggioranza più vicina ai problemi che affliggono la pesca, e della Commissione agricoltura che senza una ragione apparente hanno, di fatto, vanificato l’assenso di Bruxelles a procedere. Auspichiamo che al Senato venga recuperato un provvedimento estremamente vitale per il settore anche se sappiamo che sarà una battaglia durissima. Con gli occhi puntati ora verso Palazzo Madama resta, comunque, da risolvere il problema dell’emanazione, da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze e del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, del decreto attuativo che stabilisca le percentuali di compensazione e consenta così il concreto avvio della misura”.

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